Finalità del progetto

Casa per Padri con figli separati e divorziati

Casa per “PAPA’ SEPARATI” dai “FIGLI” è un nome scelto con molta attenzione, perché sta ad indicare la condizione diffusa dei padri che, nella separazione, sono separati dai figli, impossibilitati, sia per gli attuali orientamenti restrittivi della giurisprudenza, sia per una serie di discriminazione e di violazione di legge, a svolgere il loro ruolo educativo particolarmente importante quando nella separazione sono coinvolti figli minorenni.
Nella realtà attuale il padre è spesso relegato al ruolo d’erogatore di un assegno mensile o a quello di genitore del tempo libero, dello svago, in una condizione sostanzialmente marginale e secondaria rispetto la madre, con tanti saluti ai principi dell’eguaglianza stabilita dalla Costituzione.

Ed ecco dunque il legame fra la prima e la seconda denominazione della casa, la condizione di “separati dai figli” e la tutela dei diritti dei minori nella separazione.

Affermare con forte convinzione questi diritti dei minori significa valorizzare il diritto dei figli ad avere rapporti costanti ed assidui con entrambi i genitori, anche con quello non affidatario, onde evitare vuoti affettivi e disorientamenti morali e psicologici che possono essere molto dannosi per lo sviluppo equilibrato della loro personalità.

Potrebbero sembrare concetti ovvi, quasi scontati, ma purtroppo non lo sono affatto, nonostante la Convenzione internazionale sui diritti dei minori – sottoscritta anche dall’Italia – e la legge 176/91 (che recepisce nel nostro ordinamento tale convenzione) prevedano la continuità, la regolarità e l’assiduità del rapporto padre- figli, ma sono in realtà disattese ed ignorate per una persistente abitudine a privilegiare, in modo del tutto antidemocratico, il ruolo della madre.

Va facendosi strada, nelle più recenti ricerche di psicologia dell’età evolutiva ed anche nella coscienza collettiva, l’importanza di un recupero del ruolo paterno, in posizione paritaria rispetto a quello della madre, per l’educazione dei figli non solo nella famiglia unita ma anche e soprattutto nella separazione. E’ sempre più vivo ed avvertito un fermento nel senso di una riscoperta della paternità nelle nuove condizioni della famiglia nell’epoca attuale.

La casa per ” Papà separati” vuole essere anche un contributo significativo per questa nuova consapevolezza della paternità nella separazione.

E’ di fondamentale importanza quindi che nella separazione non ci siano genitori di serie A e di serie B, ma si sviluppi un rapporto di collaborazione e di dialogo fra i genitori separati in funzione dell’interesse dei figli, poiché lo sviluppo di un clima di rapporto pacato è essenziale per la loro serenità.


Per tutelare i diritti dei padri ad avere un rapporto sereno, l’associazione in collaborazione con altre associazioni del territorio  si propone anche di dare assistenza ai quei genitori che vivono le difficoltà della separazione, avvalendosi della collaborazione d’esperti sia nel campo psicologico che in quello giuridico.

L’Associazione si propone di promuovere dibattiti e convegni con esperti e specialisti della materia per sensibilizzare l’opinione pubblica su tali problemi e diffondere una NUOVA CULTURA DELLA PATERNITA’ E DELLA SEPARAZIONE fondata sul recupero del ruolo educativo del padre, insieme alla madre, verso i figli.

Un problema molto attuale è, infatti, quello della impreparazione in cui ciascuno dei coniugi si ritrova dopo la separazione; occorre quindi dare, in termini di volontariato, un aiuto per fronteggiare questa situazione. I principi, comuni a laici e cattolici, della solidarietà, della tolleranza e del dialogo sono, per la nostra Associazione, un elemento d’essenziale importanza.

Finora il problema delle separazioni e divorzi è stato affrontato dal punto di vista del mantenimento economico richiesto, in larga misura, al padre il quale spesso non trova riconoscimento al suo diritto di “MANTENIMENTO RELAZIONALE”: dei padri con i figli e dei figli non solo con il padre ma anche con la famiglia di origine paterna (i nonni, gli zii e cugini etc).

La NUOVA CULTURA DELLA PATERNITÀ nasce dalla consapevolezza dell’importanza imprescindibile, per ogni bambino, di essere garantito nel pieno diritto di poter crescere insieme alla sua mamma e al suo papà! Laddove le difficoltà di coppia abbiano portato alla rottura del legame coniugale (essere marito e moglie) – ad eccezione dei casi di estrema gravità -il ruolo di madre e di padre si mantiene per la tutta la vita. Per garantirne il pieno esercizio del ruolo paterno, la Casa dei padri nasce con l’intento di promuovere un luogo fisico e sociale di riferimento attivo per quei padri che, smarriti, disorientati e spesso in difficoltà, non solo dal punto di vista economico, ma anche psicologico e relazionale.

La finalità è quella innanzitutto di attivare risorse e servizi per il “Mantenimento della genitorialità”, ciò richiede certamente le condizioni più idonee e corrispondenti alle varie età dei figli. In tal senso l’associazione vuole impegnarsi affinché sia restituita, ai padri separati, dignità loro ruolo genitoriale, fondamentale anche per il benessere dei figli.

L’offerta qualificata di servizi, azioni ed iniziative sono messe a punto per rispondere, da un lato, al mantenimento di un buon livello di benessere psicofisico, dall’altro lato atte a garantire l’esercizio di una piena iniziativa fattiva e progettuale circa gli eventi della vita quotidiana dei figli di cui spesso il padre è estraniato per diverse ragioni.

“La casa per padri separati dai figli”

Il nostro progetto mira ad andare in aiuto ai padri che si trovano in situazioni di disagio creando una casa per i papà separati.

Non semplicemente una dimora  ma un luogo (fatto anche di relazioni e di affetto) dove aiutare i papà che spesso vivono momenti di disagio dovuti alla separazione, ma anche un posto dove potere recuperare la loro identità di padre e se disoccupati, cercare di trovare un lavoro per offrire un futuro migliore a se stessi e ai propri figli.

Con questo progetto l’associazione casa famiglia pone al centro l’interesse per il minore e la sua relazione con i due genitori. La finalità, infatti, è quella che il minore possa ricevere dai propri genitori e in una condizione di protezione, un’educazione dove sia valorizzata al massimo la potenzialità del suo sviluppo educativo, fisico e psicologico Emerge infatti in modo evidente, l’impossibilità per molti uomini separati, di far fronte al costo della vita e al potersi permettere di pagare il canone d’affitto di un appartamento sul libero mercato immobiliare. Non sapere dove vivere con certezza porta di conseguenza a dover affrontare altri tipi di problemi, come l’incapacità di gestire in modo continuativo e sereno le relazioni con i figli; l’incapacità di mantenere un giusto equilibrio con altri tipi di relazioni, come quelli parentali o amicali; l’incapacità di trovare la giusta tranquillità e concentrazione per continuare ad impegnarsi nel proprio lavoro e non rischiare di essere licenziati.

“La casa dei papà separati” vuole consentire a questi genitori di poter continuare a svolgere con serenità ed equilibrio la loro funzione di padri nei confronti dei loro figli, in un luogo certo e sicuro, dignitoso ed accogliente.

Cosa può significare per un figlio sapere di avere un padre che non ha un luogo fisso dove poter vivere; sapere di doversi incontrare con lui di sfuggita, magari in un bar, in un ristorante, al cinema perché il proprio padre dorme da amici, in una stanza d’albergo, in macchina, in ufficio, in garage o ancor peggio per strada? E un padre, che vive una quotidianità difficile, cosa può fare per proporsi come modello genitoriale positivo ed affidabile? La “casa” rappresenta quel luogo privilegiato che facilita la comunicazione, che aiuta la comprensione, che rinforza la relazione affettiva.

Per questo dividiamo il progetto in due grandi tronconi: la struttura e le reti affettive; dove la struttura serve come contenimento di un valore aggiunto molto più profondo che sono le reti affettive che debbono essere consolidate e rafforzate.

1) La struttura

La casa è di mq 340 Nella casa si trovano: la segreteria, il locale adibito agli incontri protetti, la cucina, la sala da pranzo, la dispensa, la stireria, lavanderia, guardaroba, due bagni per disabili; le camerette doppie o triple tutte con bagno personale in camera, il salone per il gioco e le attività di gruppo. Il cuore ideale della casa è la cappella dedicata al ricordo della fondatrice, con al centro un pozzo artesiano della fine dell’ottocento.

La struttura accoglierà sino a 8 padri in camerette singole con bagno. All’interno della cameretta vi sarà il posto letto anche per i figli che nel fine settimana potranno (in base agli accordi stabilità dall’autorità competente) incontrare i papà.

La struttura disporrà anche di una sala da pranzo con cucina interna, per dare la possibilità della colazione e della cena nei giorni settimanali, e il pranzo nei giorni festivi.

Infine la stireria e la lavanderia che potrà essere a servizio dei padri.

Inoltre predisporremo sala per eventuali incontri “protetti” con vetro unidirezionale, nel caso in cui i padri debbano incontrare i minori in realtà protetta.